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  • Categoria: Coaching

    • Bushcraft, decontestualizzazione, orientamento, riprogrammazione, miglioramento

      Posted at 11:30 by marcodec, on Dicembre 29, 2021

      Il filósofo Hume, nel suo Trattato sulla natura umana (1739), ci avvertiva sul fatto che la mente umana è fatta in modo tale che le abitudini abbiano il sopravvento sul ragionamento. Per il filosofo, la forza di tante verità, che ci sembrano solidissime, è la forza di una disposizione della mente, che altro non è che l’abitudine. Se siamo abituati a veder piovere acqua, la vista di una pioggia di uomini ci provocherà un senso di disorientamento, di impotenza e ignoranza, che ci stimola alla riflessione.

      Chi, soprattutto dopo e durante la pandemia non si é trovato disorientato, confuso, perplesso, addirittura frustrato se non peggio?

      Come in un mondo surreale.

      Quella pioggia di uomini, di mondi, di esistenze compromesse, come in un quadro di Magritte, ha riportato in auge un tema caro ai tempi della guerra fredda: Il survival, oggi chiamato anche Bushcraft.

      Il fulcro, il motore della civiltá contemporánea, la Cittá, l’ Urbe Romana, subisce uno scossone.

      É di nuovo il medioevo.

      Una atmósfera simile a quella del Decamerone del Boccaccio.

      Ora, nel percorso di apprendimento sviluppato nei diversi Moduli e con le modalitá coordinate con le specificitá ed esigenze di ogni singolo participante, vedremo come riprogrammare, attraverso un sistema antico ma moderno e innovativo, il nostro modo di essere, vedere, agire ed interagire. Con successo.

      Una rincorsa per un grande balzo in avanti.

      Dal Bosco alla Cittá. Dal rifugio, dal campo al nostro ufficio, alla nostra Impresa.

      Differenze, diversitá che uniscono, migliorano.

      Il bushcraft fornisce il contesto per un protocollo che vi permetterà di affrontare in modo sicuro il mondo dell’ Outdoor con tecniche, concetti, preparazione derivati da Corpi di Elite, sia civile che militare ed imprenditoriale.

      Partendo da elementi ancestrali, primordiali arrivando alla modernità e al futuro.

      (In collaborazione con Conjurebushcraft, scuola di survival)

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    • Mantenere alta la motivazione

      Posted at 13:00 by marcodec, on Maggio 28, 2020

      jon-tyson-YtYNavix3pw-unsplashA tutti capita di non aver voglia di allenarsi, anche ai più appassionati. Chi, poi, non ha una consolidata abitudine a frequentare palestre e centri sportivi fa ancora più fatica a motivarsi, a dare continuità ai propri allenamenti, a far durare l’abitudine nel tempo.

      Sappiamo che, per restare in forma e, ancor di più, per perdere peso, è importante aumentare la massa magra – i muscoli influenzano il metabolismo basale che è responsabile di oltre il 60% del consumo calorico quotidiano – per cui dobbiamo fare allenamenti di aumento della forza. Possiamo usare i pesi o fare esercizi che sfruttano il peso del nostro corpo e, se facciamo gli esercizi giusti, nel modo corretto, non dobbiamo investire grandi quantità di tempo; però bisogna essere costanti e far diventare questa pratica un’abitudine. Non possiamo pretendere di avere risultati in poche settimane o mesi. Risultati importanti e duraturi si ottengono dopo quattro, sei o dodici mesi.

      Per questo mantenerci motivati è importante. Come possiamo fare per sostenere la nostra motivazione? Ecco alcuni spunti.

      • Utilizzare un’App che ci consente di confrontarci o anche competere con altri. Ad esempio My Fitness Pal consente di collegarsi ad altre persone e anche di sfidarsi reciprocamente. Aver preso un impegno – la fida – con qualcun altro, ci fornirà uno stimolo ulteriore.
      • Utilizzare un diario – analogico o digitale, poco importa – in cui registrare i propri allenamenti. All’inizio di ogni settimana fissiamo un obiettivo, un numero di sessioni da completare nella settimana, ogni volta che facciamo un allenamento lo segnalo nel proprio diario e a fine settimana verifichiamo quanto vicini siamo andati al nostro obiettivo e fissiamo il nuovo obiettivo per la settimana successiva.
      • Avvalerci di un Coach con cui fissare obiettivi e valutare i progressi fatti. Anche in questo caso, oltre ai probabili vantaggi qualitativi, il solo fatto di aver preso un impegno con una persona alla quale in qualche modo dobbiamo rendere conto, ci fornisce uno stimolo importante.
      • Introdurre micro-allenamenti ogni volta che possiamo. Sono ottimi per integrare il proprio piano di allenamento principale e anche per sostituirlo nei periodi in cui non riusciamo a far di più. Inoltre più facciamo più è facile che siamo motivati a fare; contribuiscono a consolidare le buone abitudini.
      • Giocare. Se troviamo un gioco che ci diverte e magari anche appassiona, è probabile che saremo più motivati a farlo. Certo, non tutti i giochi sono uguali, nel senso che forniscono allenamenti ben diversi tra loro. Il golf o la camminata in montagna sono evidentemente diversi dallo Squash o dalla pallacanestro. In ogni caso, il gioco rappresenta un’ottima alternativa per integrare il proprio piano di allenamento. Bisogna essere creativi e non temere di sperimentare cose nuove.
      • In vista di un allenamento, focalizziamoci sul risultato, sulle sensazioni positive che avremo dopo aver fatto il nostro allenamento, non sul processo, su quello che dobbiamo affrontare per fare il nostro allenamento. Infatti, per via di come funziona la nostra mente, la maggior parte delle persone è più motivata a fare qualcosa se si concentra sul risultato finale.
      • Dedichiamo un po’ di tempo ogni giorno a immaginarci come saremmo se avessimo già raggiunto il nostro obiettivo di peso e forma fisica. Immaginiamoci nella maniera più realistica possibile e facciamolo con regolarità; si tratta di uno strumento molto potente.

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    • Trucchi mentali per restare in forma

      Posted at 16:40 by marcodec, on Maggio 12, 2020

      igor-miske-N0u8bLrB_-g-unsplashRestare in forma in maniera naturale, senza particolari sacrifici, è possibile. Molto spesso, le persone che ci appaiono in forma apparentemente senza seguire alcun particolare regime alimentare o di allenamento, non hanno un metabolismo particolare o delle doti fuori del comune. Solitamente hanno sviluppato un approccio al cibo diverso da chi invece litiga costantemente con la bilancia.

      Certamente, non si tratta solo di questo, i fattori in gioco sono sempre numerosi ma il modo in cui ci relazioniamo con il cibo, il modo in cui reagiamo alla vista del cibo e alle occasioni che ci capitano di mangiare, sono molto importanti. Le nostre strategie alimentari, per quanto spesso siano almeno in parte inconsapevoli, sono fondamentali per raggiungere e mantenere la forma fisica desiderata.

      In questi giorni di reclusione forzata, mi sono imbattuto in un bel video presentato da Eleonora Onorati sul canale Youtube di HCE International. Il video è di breve durata ed è molto interessante.

      In questo caso, gli autori si focalizzano su due aspetti:

      • la dimensione del piatto e
      • il colore del piatto.

      In sintesi, a parità di volume contenuto, il nostro cervello crederà che il cibo contenuto nel piatto più piccolo sia di più. In effetti riempie di più il piatto e la scelta di un contenitore in forte contrasto ci farà prendere ancora meno cibo; il blu in particolare, risulta essere un forte inibitore dell’appetito. Il video lo trovate qui

      Il fenomeno è riconducibile a quella che è nota come L’illusione di Delboeuf (dal nome dello studioso che l’ha scoperta) e spiega che “se due cerchi di identiche dimensioni vengono posti l’uno vicino all’altro e uno dei due cerchi viene posto all’interno di un anello, il cerchio all’interno dell’anello appare più grande del cerchio non circondato, seppur della stessa dimensione.”

      Unknown

      Per cui, con un piatto più piccolo avremo la sensazione di mangiare di più.

      Inoltre, il Prof. Craig Wansink, quando dirigeva il Cornell Food and Brand Lab della Cornell University, ha condotto studi secondo i quali mangiando i piatti di colore in contrasto con il cibo e dello stesso colore del tavolo o della tovaglia, le porzioni di cibo consumate, saranno decisamente inferiori.

      Questi approcci rappresentano un modo per usare il modo che abbiamo di percepire la realtà a nostro vantaggio, per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Inoltre è possibile combinarli con diverse altre tecniche che aiutano a modificare il proprio modo di reagire al cibo e a cambiare le strategie alimentari.

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    • Il coaching per restare in forma

      Posted at 12:40 by marcodec, on Maggio 3, 2020

      In questi giorni ho scritto un post sull’utilità del Coaching sul blog di un’amica, Cristina, che si occupa di moda e lifestyle:

      • No Time for Style, Fashion Beauty e Lifestyle for women over 40.

      Lo trovate qui: No Time for Style.

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    • Quante diete? A cosa servono?

      Posted at 18:14 by marcodec, on Aprile 6, 2020

      food-1146822_1280Recentemente ho trovato un sito interessante, Cibo360 – il sito del wellness gourmet. L’autore è un maestro di sci e biologo della nutrizione. I contenuti spaziano dal fitness all’alimentazione alla nutrizione.

      Sfogliando le sue pagine mi sono imbattuto in una sezione nella quale sono catalogate tutti i principali regimi alimentari che sono stati in qualche modo codificati. Per ciascuna presenta una breve descrizione, senza ovviamente pretendere di entrare nei dettagli.

      • Dieta Allen Carr – Easyweight
      • Dieta Perricone – dieta lifting
      • Cortisol Connection Diet
      • Dieta 4 ore al giorno per il tuo corpo
      • Dieta dimagrante ipocalorica
      • Dieta a punti
      • Dieta a Zona
      • Dieta Carb Loverr
      • Dieta Chetogenica
      • Dieta dei 17 giorni
      • Dieta deli limone o della limonata
      • Dieta del guerriero
      • Dieta del supemetabolismo
      • DIeta in base al somatotipo
      • Dieta oloproteica
      • Dieta low carb di Timothy Ferris
      • Dieta volumetrica
      • …

      La lista è ancora molto lunga, non ha senso riportare qui tutte le diete censite, i curiosi possono andare direttamente su Cibo360.

      E’ evidente che molte di queste diete girano intorno al medesimo approccio offrendo un’opportunità nuova, un piano di lavoro, uno schema da seguire. Non ho la pretesa di conoscerle tutte, alcune le conosco e le trovo valide, altre un po’ meno o magari valide in determinate condizioni; ma il punto non è questo. Ciascuna di essere ha la propria ragion d’essere, i propri principi ispiratori e, nella maggiorate dei casi, una sua validità.

      Il fatto è che tanta gente, troppa, ha sperimentato una o più di queste diete senza successo o con risultati di breve durata. Mentre le persone che sono normalmente in forma spesso apparentemente non seguono nemmeno una dieta precisa. Questo suggerisce che l’aspetto cruciale, almeno i molti casi, non è la dieta ma la propria attitudine.

      Certo, bisogna avere uno schema di riferimento valido ma la differenza la fa la mente! E qui molti pensano che non ci si possa fare nulla, che ciascuno è fatto a modo proprio e una persona ha la tendenza a mangiare di più perché ama la buona tavola, non può farci niente se non, appunto, mettersi a dieta di quando in quando se i chili presi sono troppi.

      La conseguenza di ciò è che queste persone sono destinate a vivere l’alimentazione, quando sono a dieta, come una privazione e una fatica. In realtà, nella mia esperienza, questo non è vero. E’ possibile adottare schemi mentali che cambiano il modo di rapportarsi con il cibo e con l’alimentazione; è possibile cambiare la propria strategia alimentare.

      Bisogna:

      • avere uno schema di riferimento,
      • acquisire alcune conoscenze sull’alimentazione,
      • allenarsi ad ascoltare i segnali forniti dal proprio corpo,
      • allenare il proprio modo di pensare, riprogrammando in qualche modo i propri comportamenti a tavola.

      A molte persone questo sembra impossibile ma, in realtà, è molto meno complesso di quanto non sembri ed è l’unico modo per arrivare a superare definitivamente il problema e riuscire ad essere in forma senza privazioni.

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    • I benefici del Coaching

      Posted at 11:00 by marcodec, on Marzo 26, 2020

      CoachNel 2014, il Dr Matthew M. Clark, della Mayo Clinic, ha condotto uno studio per valutare i benefici del Coaching nel wellness. Infatti, benché fossero già stati condotti studi che attestavano la validità del Coaching in ambito sanitario, molte persone vi ricorrevano per migliorare le proprie condizioni di forma o il proprio stile di vita e il Dr Mayo voleva valutare i risultati del Coaching in questo contesto.

      L’esperimento condotto dal Dr Mayo ha coinvolto 100 impiegati della clinica che hanno affrontato un programma di Wellness Coaching della durata di 12 settimane. Il programma prevedeva una sessione iniziale di 60 minuti in cui discutere obiettivi, punti di forza e debolezze di ciascun partecipante e mettere a punto una strategia, un piano di lavoro.

      A questa sessione iniziale seguivano ulteriori 11 sessioni più brevi, di follow-up in cui valutare l’andamento del programma, verificare cosa stava funzionando e cosa no, avviare azioni correttive secondo necessità.

      I risultati dello studio dimostrano che, al termine del programma, i partecipanti avevano ottenuto significativi miglioramenti in vari aspetti che contribuiscono alla qualità della vita tra cui il benessere fisico, spirituale, riduzione dello stress.

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    • Perché non dimagriamo?

      Posted at 10:17 by marcodec, on Marzo 24, 2020

      Dimagrire.jpgLa nostra alimentazione deve consentirci di essere in forma senza danneggiare la nostra salute, deve consentirci di avere l’energia necessaria per far fronte ai nostri impegni quotidiani ma anche per goderci la vita.  Il nostro modo di mangiare deve anche gratificarci, altrimenti non lo manterremo nel lungo periodo. In sintesi, gli obiettivi di una corretta alimentazione dovrebbero includere:

      • Forma fisica ottimale
      • Salute
      • Energia
      • Soddisfazione

      Detto questo, la maggior parte delle persone che si interessano alle diete, lo fa perché vuole dimagrire. Dimagrire, tutto sommato, è facile; certo  non è facile arrivare al livello di massa magra e di definizione muscolare di un atleta professionista ma dimagrire nel senso di perdere qualche chilo, rientrare nei vestiti che indossavamo quando eravamo più giovani o prima di una gravidanza, questo, di solito, è facile.

      Per esempio, ogni dieta che aiuta a controllare il livello di insulina, mantenendolo basso, fa ottenere risultati anche abbastanza rapidi. Allora perché così tante persone non riescono a dimagrire oppure dimagriscono e poi riprendono il peso  perso dopo poco tempo?

      Il problema non è solo e, direi, principalmente nell’alimentazione; il problema è sopratutto psicologico, di approccio. Va cercando nelle motivazioni che stanno dietro il desiderio di dimagrire e nel proprio rapporto con il cibo.

      Solo facendo chiarezza sui propri valori ed obiettivi, comprendendo a fondo le nostre motivazioni, potremo sviluppare un approccio corretto all’alimentazione che sia sostenibile nel tempo e che ci dia i risultati che vogliamo.

      Chi riesce a fare questo si libera del problema della dieta, mantiene semplicemente il peso (a parte normali oscillazioni) e non segue una dieta, ossia sviluppa un’approccio intuitivo all’alimentazione.

      Tutto ciò non è facile e per questo tante persone continuano a mettersi a dieta per poi abbandonarla, riprendere peso e alla fine riprovare e via così. La buona notizia è che il coaching aiuta a uscire da questo circolo vizioso.

      Per maggiori informazioni rimando a una ricerca condotta da ricercatori della UCLA (University of California nel 2007 che trovate qui.

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