Il NorCal Margarita è un Cocktail a base di Tequila consigliato da Robb Wolf, uno dei pilastri del movimento Paleo (qui trovate la presentazione che ne fa sul suo sito).
La bevanda è semplice da preparare, molto buona e non presenta gli effetti negativi della maggior parte degli alcolici.
Non genera picchi di insulina, non promuove l’accumulo di grassi né la disidratazione, è privo di glutine.
Ingredienti
Lime (viene bene anche con il limone)
Tequila di Agave
Sale
Preparazione
In uno shaker per cocktail versare 2 parti di Tequila
Aggiungere la polpa e il succo di 1 Lime
Aggiungere ghiaccio
Aggiungere acqua di selz (oppure acqua o acqua minerale)
Agitare il tutto
Guarnire il bicchiere con Lime e sale
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Nel 2014, il Dr Matthew M. Clark, della Mayo Clinic, ha condotto uno studio per valutare i benefici del Coaching nel wellness. Infatti, benché fossero già stati condotti studi che attestavano la validità del Coaching in ambito sanitario, molte persone vi ricorrevano per migliorare le proprie condizioni di forma o il proprio stile di vita e il Dr Mayo voleva valutare i risultati del Coaching in questo contesto.
L’esperimento condotto dal Dr Mayo ha coinvolto 100 impiegati della clinica che hanno affrontato un programma di Wellness Coaching della durata di 12 settimane. Il programma prevedeva una sessione iniziale di 60 minuti in cui discutere obiettivi, punti di forza e debolezze di ciascun partecipante e mettere a punto una strategia, un piano di lavoro.
A questa sessione iniziale seguivano ulteriori 11 sessioni più brevi, di follow-up in cui valutare l’andamento del programma, verificare cosa stava funzionando e cosa no, avviare azioni correttive secondo necessità.
I risultati dello studio dimostrano che, al termine del programma, i partecipanti avevano ottenuto significativimiglioramenti in vari aspetti che contribuiscono alla qualità della vita tra cui il benessere fisico, spirituale, riduzione dello stress.
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La nostra alimentazione deve consentirci di essere in forma senza danneggiare la nostra salute, deve consentirci di avere l’energia necessaria per far fronte ai nostri impegni quotidiani ma anche per goderci la vita. Il nostro modo di mangiare deve anche gratificarci, altrimenti non lo manterremo nel lungo periodo. In sintesi, gli obiettivi di una corretta alimentazione dovrebbero includere:
Forma fisica ottimale
Salute
Energia
Soddisfazione
Detto questo, la maggior parte delle persone che si interessano alle diete, lo fa perché vuoledimagrire. Dimagrire, tutto sommato, è facile; certo non è facile arrivare al livello di massa magra e di definizione muscolare di un atleta professionista ma dimagrire nel senso di perdere qualche chilo, rientrare nei vestiti che indossavamo quando eravamo più giovani o prima di una gravidanza, questo, di solito, è facile.
Per esempio, ogni dieta che aiuta a controllare il livello di insulina, mantenendolo basso, fa ottenere risultati anche abbastanza rapidi. Allora perché così tante persone non riescono a dimagrire oppure dimagriscono e poi riprendono il peso perso dopo poco tempo?
Il problema non è solo e, direi, principalmente nell’alimentazione; il problema è sopratutto psicologico, di approccio. Va cercando nelle motivazioni che stanno dietro il desiderio di dimagrire e nel proprio rapporto con il cibo.
Solo facendo chiarezza sui propri valori ed obiettivi, comprendendo a fondo le nostre motivazioni, potremo sviluppare un approccio corretto all’alimentazione che sia sostenibile nel tempo e che ci dia i risultati che vogliamo.
Chi riesce a fare questo si libera del problema della dieta, mantiene semplicemente il peso (a parte normali oscillazioni) e non segue una dieta, ossia sviluppa un’approccio intuitivo all’alimentazione.
Tutto ciò non è facile e per questo tante persone continuano a mettersi a dieta per poi abbandonarla, riprendere peso e alla fine riprovare e via così. La buona notizia è che il coaching aiuta a uscire da questo circolo vizioso.
Per maggiori informazioni rimando a una ricerca condotta da ricercatori della UCLA (University of California nel 2007 che trovate qui.
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Questa è una semplice ricetta per fare Pancake senza usare farine di cereali.
Possono essere usati a colazione o come dolce a fine pasto, con della frutta. A me piace condirli con sciroppo d’Agave.
La preparazione è molto semplice e veloce.
Ingredienti:
2 uova
1 cucchiaio di farina di mandorle
1 cucchiaio di farina di cocco
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di sale
Preparazione
Mescolare le uova (uno sbattitore aiuta), aggiungere gradualmente le farine e continuare a mescolare facendo attenzione che non si formino grumi.
Scaldare una padella a fuoco medio basso (la padella per le crepes va benissimo); per la cottura meglio usare un cucchiaino di olio di cocco.
Quando la padella è calda, versare con un cucchiaio o con un piccolo mestolo il contenuto nella padella. Quando i bordi sono ben definiti girare il pancake per completare la cottura.
I quantitativi indicati consentono di fare 2 o 3 Pancake. Come variante è possibile aggiungere al preparato un cucchiaio di farina di Tapioca, riducendo il cocco. In questo modo i Pancake diventano più consistenti. Sperimentate e trovate la composizione che gradite di più.
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Cercando informazioni ed opinioni di qualità sul Covid-19 e, in generale, su come affrontare la situazione, mi sono imbattuto in un’interessante intervista al Dr Enzo Soresi (la trovate qui). Il Dr Soresi è un medico dalla lunga carriera, è primario emerito di pneumologia all’ospedale Niguarda d Milano e ha affrontato anche l’epidemia di influenza “Hong Kong” nel 1968.
Nell’intervista il Dr Soresi sottolinea come, nel caso del Coronavirus, i casi più gravi siano spesso causati dall’insorgenza di polmoniti interstiziali che non rispondono a terapie antibiotiche e conducono gradualmente a insufficienze respiratorie che vanno trattate in terapia intensiva.
In alcuni casi, questo accade anche a soggetti che per età e quadro clinico non dovrebbero sviluppare complicazioni di questa gravità. Il dottore, ipotizza che all’origine di questi casi, potrebbe esserci un elevato stato di infiammazione preesistente in quei pazienti.
E si spinge oltre, spiegando come ridurre e mantenere basso il livello di infiammazione, attraverso:
stile di vita,
alimentazione e attività fisica.
Per quanto riguarda l’alimentazione, il Dr Soresi menziona la dieta Ketogenica che aiuta a ridurre il livello di infiammazione e il digiuno intermittente. Infine conclude sottolineando l’importanza di una costante e moderata attività fisica e ricordando i danni provocati al nostro organismo dall’inquinamento. Un approccio che ritroviamo pari pari nel Primalblueprint.
Approfondirò le argomentazioni del Dr Soresi nei sui libri: “Come ringiovanire invecchiando” e “Mitocondrio Non Amour”.
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Volendo approfondire la mia conoscenza della dieta Ketogenica, ho incominciato a raccogliere informazioni sui vantaggi che le sono attribuiti.
Effettivamente, a parte quello che si trova in numerosi blog , che talvolta sono di parte, anche usando Google Scholar, si trovano numerosi articoli in cui si riportano i risultati di studi e ricerche che sottolineano i benefici derivati dall’adozione di una dieta Ketogenica.
Alcuni dei benefici
Funzioni cognitive. Le si attribuiscono effetti positivi nel coadiuvare il trattamento di pazienti affetti da patologie come il morbo di Parkinson e di Alzheimer. Più in generale avrebbe effetti benefici sul funzionamento del cervello, limitando la degenerazione neuronale. Chi non ha problemi spesso riporta una maggiore acutezza mentale.
Trattamento del cancro. Diversi ricercatori stanno studiando le implicazioni della dieta Ketogenica nella prevenzione e cura di diverse forme di tumori ma, in questo ambito, i risultati paiono ancora decisamente acerbi.
Performance fisica. I vantaggi per la performance fisica sono riconducibili alla capacità che il fisico sviluppa di trarre energia dalle riserve di grasso che sono molto più ampie delle scorte di glicogeno. La capacità di estrarre energia dai grassi consente di dipendere meno dal glicogeno, appunto, rendendolo disponibile quando è davvero necessario. La dieta ketogenica stimola anche la formazione di mitocondri e, disporre di più mitocondri aiuta a estrarre più energia dal cibo che consumiamo.
Dimagrimento. Questa alimentazione non è da intendersi come una dieta dimagrante ma facilita la perdita di peso perché, questo come altri regimi alimentari, riduce l’insulina, facilitando la mobilizzazione di grassi accumulati e riducendo il senso di appetito.
E gli svantaggi? Non penso che la dieta ketogenica sia per tutti, va adottata con cautela magari consultandosi con un medico nutrizionista, specialmente in caso di problemi di salute. Diverse fonti, ad esempio, la sconsigliano o, comunque, suggeriscono particolari cautele, alle donne in gravidanza o che stanno allattando, in questo caso il fabbisogno di carboidrati è maggiore.
Se non sussistono controindicazioni penso sia un approccio che può essere seguito periodicamente, non troppo a lungo.
Svantaggi e punti di attenzione richiedono maggiori approfondimenti che farò a breve.
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Un veloce ripasso per guidare le scelte alimentari più corrette. Quindi non una lista completa ma solo le scelte migliori. Del resto è semplicissimo procurarsi liste complete di cibi “keto” cercando in rete. E cercare informazioni è importante per essere motivati e consapevoli.
Prossimamente raccoglierò informazioni sui benefici della dieta keto e sulle cose cui prestare attenzione.
Senza entrare nel merito delle quantità che dovrebbero essere sempre determinate in maniera intuitiva rispettando il criterio della varietà e abituandosi a percepire la propria fame, smentendo di mangiare prima di essere del tutto sazi.
La maggior parte del cibo è costituita da vegetali, verdure:
cavolfiori,
insalate,
peperoni,
broccoli,
cavoletti di Bruxelles,
pomodori,
asparagi,
zucchine,
funghi,
avocado,
sedano,
cetrioli.
Le proteine vengono dal regno animale:
pesce,
frutti di mare,
carne bianca e rossa (con maggior moderazione),
uova.
I grassi migliori per l’organismo provengono da:
avocado,
olio di avocado,
olio extra vergine di oliva,
olio e burro di cocco,
formaggi grassi (con moderazione),
burro.
Evitare:
pane, pasta,
cereali in genere,
biscotti,
merendine,
brioches,
bevande dolcificate,
caramelle,
prodotti da forno,
legumi,
patate,
patate dolci,
yogurt,
latte.
Vuoi organizzare una sessione di Coachinggratuita? Scrivimi – [email protected] – pianificheremo una sessione in cui mettere a fuoco le tue esigenze e capire come il coaching può aiutarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.
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