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    • Perché i cereali fanno male

      Posted at 16:11 by marcodec, on Aprile 23, 2019

      La pasta, il pane, la pizza, i biscotti, alimenti cui siamo abituati e che, nei regimi alimentari più comuni, rappresentano una parte importante delle calorie consumate ogni giorno. Alla base di questi alimenti ci sono i cereali; dove sta il problema?

       

      I cereali contengono numerose sostanze, tra cui alcuni così detti antinutrienti:

      • Lectine
      • Glutine
      • Fitati
      • Saponina

      Queste sostanze sono mal tollerate dall’organismo umano, provocano infiammazione e una quantità di problemi di varia natura. Ognuno di noi ha un grado di sensibilità differente, c’è chi le tollera di più chi di meno ma, appunto, possiamo tollerarle, non eliminarne completamente gli effetti. Gli studi sull’evoluzione umana, suggeriscono che il problema dipende dal periodo relativamente breve (in termini evoluzionistici) in cui siamo stati esposti a queste sostanza. Fino all’avvento dell’agricoltura (circa 10.000 anni fa) gli esseri umani non consumavano i cereali e in 10.000 il nostro fisico non ha potuto adattarsi ad essi come invece hanno fatto, ad esempio, gli uccelli.

      C’è poi un secondo aspetto, che è legato al carico glicemico associato ai cibi basati sui cereali. Essendo mediamente alto determina la produzione di picchi di insulina con tutte le conseguenze già discusse nella precedente email.

      Naturalmente non vanno demonizzati, piuttosto bisogna essere consapevoli dei rischi associati e vanno consumati con moderazione, nel modo giusto e nel contesto di un regime equilibrato.

      Inviato su Alimentazione | 0 commenti
    • E’ tutta colpa dell’insulina

      Posted at 11:13 by marcodec, on Aprile 16, 2019

      Molecola

      Ovviamente è una semplificazione; c’è dell’altro. Però è assolutamente vero che l’insulina ha un ruolo centrale nel nostro metabolismo: è l’ormone che esercita il ruolo principale nel facilitare il trasporto di nutrienti nel nostro copro dove ce ne è bisogno. Un livello di produzione di insulina ottimale consente a fegato e muscoli di rigenerarsi e accumulare energia per bisogni futuri. L’insulina facilita anche il trasporto verso gli organi interessati di altri ormoni attraverso il flusso sanguigno. E’ un ormone decisamente utile.

      Purtroppo le ricerche mostrano che un livello eccessivo di insulina nel sangue è dannoso per vari motivi:

      • eccesso di fattori della crescita nel sangue (accelera la divisione delle cellule e quindi l’invecchiamento),
      • può compromettere parzialmente la regolazione delle modalità di divisione delle cellule facilitando addirittura l’insorgere del cancro,
      • innesca un circolo vizioso per cui la persona non viene saziata dai carboidrati assunti perché vengono rapidamente tolti dal sangue e accumulati sotto forma di grasso, il senso di fame torna rapidamente e il ciclo continua.

      Quindi un’alimentazione che stimola eccessivamente la produzione di insulina è dannosa e rende difficile dimagrire o mantenere un peso stabile.

      In termini di dimagrimento, molte diete che, se applicate correttamente, sono efficaci (ad es. la Dieta a Zona, la dieta Ducan, la Paleodieta, la dieta Atkinson) anche se sono tra loro diverse, hanno quasi sempre in comune il fatto che mantengono bassa la produzione di insulina. Se l’insulina nell’organismo è moderata, anche i livelli di una serie di altri ormoni che regolano il metabolismo dei grassi e l’appetito sono ottimizzati ed è più facile per il nostro organismo , quando ha bisogno di energia, accedere alle riserve di grasso piuttosto che bruciare glicogeno (scorte di zuccheri). Questa è la chiave per il dimagrimento: resettare il metabolismo rendendolo capace di bruciare grassi come fonte di energia.

      Certo, ci sono altri fattori di cui tenere conto, bisogna evitare gli eccessi, curare lo stile di vita ma riuscire a mantenere l’insulina entro limiti accettabili è importante. La cosa bella è che compresi determinati meccanismi non serve sottostare a regimi strani e ci si possono fare delle concessioni neanche troppo infrequenti.

      Il tutto sempre con consapevolezza e buon senso.

      Inviato su Alimentazione, Fitness | 0 commenti
    • La paleozona

      Posted at 10:27 by marcodec, on Aprile 8, 2019

      La Paleozona è il titolo di un libro scritto dal medico nutrizionista Aronne Romano ed edito da Fabbri nel 2013. Aronne è stato uno dei primi in Italia a sostenere la così detta dieta a Zona, inventata dal Dr. Barry Sears.

      Senza entrare troppo nei dettagli, la Zona, è un regime alimentare che prevede un’alimentazione bilanciata, in cui ogni pasto comporta l’assunzione di una certa proporzione di carboidrati, proteine e grassi. Dal punto di vista della perdita di peso e del benessere generale, l’elemento essenziale di questo approccio è la riduzione senza sforzo della quantità di cibo assunta e, soprattuto, la stabilizzazione del livello di insulina in un range – la Zona appunto – ideale.

      E’ un regime alimentare che ho seguito a lungo, negli anni in cui praticavo Triathlon, e con cui mi sono trovato bene: ottima condizione atletica, facilità a mantenere il peso ideale, ottimi livelli di energia e salute stabile (no raffreddori, influenze ecc che per me sono sempre stati un problema).

      Aronne ha coniugato la Zona di Barry Sears con la Paleodieta di Loren Cordain, un’operazione interessante che penso renda la Zona ancora più efficace ma, penso, non strettamente necessaria. Chi segue un regime di tipo Paleo, come il Primal Blueprint, nella mia esperienza, non ha bisogno di bilanciare gli alimenti ad ogni pasto, né di mangiare con la regolarità suggerita dalla Zona; il tipo di alimenti scelti e le quantità, bastano a evitare dannosi picchi di insulina.

      Il libro del Dr Romano è ricco di informazioni e spiegazioni che supportano con evidenza scientifica i suoi argomenti. Penso sia utilissimo a chiunque sia interessato alla Zona o alla Paleodieta. Inoltre, l’ultima edizione (la terza, del 2018), oltre ad interessanti aggiornamenti, contiene anche un librino di ricette e suggerimenti alimentari a cura del fratello cuoco: Memo Romano.

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      Inviato su Alimentazione, Fitness, Letture | 0 commenti
    • Il digiuno intermittente

      Posted at 14:42 by marcodec, on Aprile 1, 2019

      Il digiuno intermittente, fasting, in inglese, è una pratica piuttosto diffusa fra gli appassionati di fitness. Si tratta molto semplicemente di introdurre dei brevi digiuni nel proprio regime alimentare, ad esempio si può saltare un pasto ogni tanto oppure ritardarlo.
      Ma quali sono i benefici? Io personalmente lo trovo molto utile dopo un pasto più abbondante del solito, se esco a cena ed esagero un po’ trovo che sia un buon modo per permettere al mio organismo di smaltire gli eccessi e ritrovare il suo equilibrio.

      Penso anche che sia un buon indicatore del livello di efficienza del metabolismo e della qualità dell’alimentazione del proprio fisico. Se ho fame troppo spesso o troppo presto e non riesco a stare un pasto, significa probabilmente che, nei pasti precedenti, ho indotto occhi eccessivi di insulina. Infatti se la produzione di insulina è equilibrata non dovremmo avere troppa fame in prossimità del pasto successivo.

      Nei regimi alimentari a basso apporto di carboidrati, quando il fisico è particolarmente abituato a bruciare grassi, un breve digiuno può essere un ottimo modo per accelerare il dimagrimento. Ad esempio se si segue una dieta ketogenica, la combinazione, per il dimagrimento, è vincente; potremmo saltare la colazione e introdurre un allenamento di primo mattino in modo da elevare il fabbisogno calorico, allora il nostro fisico, in risposta, brucerà ancora più grassi.

      Introdurre brevi digiuni aiuta a non sentirsi appesantiti e facilita la perdita di peso soprattutto se abbiamo creato il contesto giusto che consenta al nostro fisico di bruciare grasso come fonte principale di carburante.

      Inviato su Alimentazione, Fitness | 0 commenti
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