Volendo approfondire la mia conoscenza della dieta Ketogenica, ho incominciato a raccogliere informazioni sui vantaggi che le sono attribuiti.
Effettivamente, a parte quello che si trova in numerosi blog , che talvolta sono di parte, anche usando Google Scholar, si trovano numerosi articoli in cui si riportano i risultati di studi e ricerche che sottolineano i benefici derivati dall’adozione di una dieta Ketogenica.
Alcuni dei benefici
- Funzioni cognitive. Le si attribuiscono effetti positivi nel coadiuvare il trattamento di pazienti affetti da patologie come il morbo di Parkinson e di Alzheimer. Più in generale avrebbe effetti benefici sul funzionamento del cervello, limitando la degenerazione neuronale. Chi non ha problemi spesso riporta una maggiore acutezza mentale.
- Trattamento del cancro. Diversi ricercatori stanno studiando le implicazioni della dieta Ketogenica nella prevenzione e cura di diverse forme di tumori ma, in questo ambito, i risultati paiono ancora decisamente acerbi.
- Performance fisica. I vantaggi per la performance fisica sono riconducibili alla capacità che il fisico sviluppa di trarre energia dalle riserve di grasso che sono molto più ampie delle scorte di glicogeno. La capacità di estrarre energia dai grassi consente di dipendere meno dal glicogeno, appunto, rendendolo disponibile quando è davvero necessario. La dieta ketogenica stimola anche la formazione di mitocondri e, disporre di più mitocondri aiuta a estrarre più energia dal cibo che consumiamo.
- Dimagrimento. Questa alimentazione non è da intendersi come una dieta dimagrante ma facilita la perdita di peso perché, questo come altri regimi alimentari, riduce l’insulina, facilitando la mobilizzazione di grassi accumulati e riducendo il senso di appetito.
E gli svantaggi? Non penso che la dieta ketogenica sia per tutti, va adottata con cautela magari consultandosi con un medico nutrizionista, specialmente in caso di problemi di salute. Diverse fonti, ad esempio, la sconsigliano o, comunque, suggeriscono particolari cautele, alle donne in gravidanza o che stanno allattando, in questo caso il fabbisogno di carboidrati è maggiore.
Se non sussistono controindicazioni penso sia un approccio che può essere seguito periodicamente, non troppo a lungo.
Svantaggi e punti di attenzione richiedono maggiori approfondimenti che farò a breve.
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