E’ un alimento antico ed è noto come rimedio antinfiammatorio sin dal 3000 a.c. si tratta di una pianta tropicale, della famiglia dello Zenzero, coltivata in Cina, India, Indonesia e in altri paesi tropicali.
La polvere che siamo abituati a trovare nei supermercati si ottiene per frantumazione del rizoma. A tutt’oggi si tratta dell’antinfiammatorio naturale più potente che si conosca; rispetto ad altri antinfiammatori, i curcuminoidi in essa contenuti, hanno anche il vantaggio di non presentare effetti collaterali.
Sembra che la curcumina sia utile a prevenite diversi tipi di tumore:
- allo stomaco,
- all’intestino,
- alla pelle,
- al fegato.
Numerosi studi hanno accertato una lunga lista di effetti benefici nel trattamento di numerose patologie tra cui:
- artrite reumatoide,
- morbo di Crohn,
- colite ulcerosa,
- fibrosi cistica.
Infine, il suo uso regolare, previene l’insorgere del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson; in India, dove gli abitanti ne consumano in media 1-2 grammi al giorno, l’incidenza di queste malattie è bassissima rispetto al resto del mondo.
Dato che fa così bene, come va consumata? Personalmente ne prendo un cucchiaino diluito in acqua ogni mattina. Il sapore può non piacere a tutti, per cui generalmente si consiglia di aggiungere un cucchiaino di Curcuma a zuppe, condimenti e verdure. Combinata con il cavolfiore sembra avere un’azione preventiva nei confronti del tumore alla prostata.
Un’ultima nota: per facilitarne l’assunzione da parte del nostro fisico, meglio mescolarla con il pepe nero diluito in olio; la paperina, una molecola contenuta nel pepe, aumenta l’assorbimento della Curcuma di circa 1000 volte.